lunedì 26 maggio 2008

Bed out of order

Forse ho acquistato un letto che lancia richiami tipo fischietti simulatori di femmine di volatile, quelli che si usano per la caccia per intendersi. Oppure emette ultrasuoni che attirano maschi confusi e soli con un’alta percentuale di testosterone avariato. Faccio fatica a credere di essere io la causa di questo improvviso e impellente desiderio di coloro che capitano a casa mia per un accordato veloce saluto serale, di ‘fermarsi a dormire’.

Le scuse sono le più scontate – e in questi giorni il tempo piovoso aiuta – dall’ora tarda alla stanchezza, fino allo sfrontato ‘così TI faccio compagnia’.

Naturalmente senza mai alcun secondo fine, sia chiaro.

Con tutto che la mia piccola casa evidentemente poco si presta ad accogliere ospiti improvvisati per non dire indesiderati. E allora allo sguardo è senza ombra di dubbio chiaro che dormire ‘DA me’ significa dormire ‘CON me’.

Mi domando: se lo scopo NON è fare sesso a sentire loro (e ai fini della finzione siate indulgenti se faccio la parte della naiv) quale arcano motivo oltre al calore umano, che non mi pare sufficiente, ti spinge a dormire scomodo in un letto che non è il tuo? Forse il mio corpo emana un calore fuori norma, tipo salsiccia che frigge, inconsapevolmente terapeutico, oppure le mie tette sono sorgente di leggere scosse elettriche che conciliano il sonno, o mi viene da pensare che durante la notte, un po’ come l’asino d’oro, io partorisca un tesoro di inestimabile valore… peggio ancora che il mio sonno sia talmente pesante, da non accorgermi di svelare a domanda fatta, le coordinate del mio conto corrente bancario… questo spiegherebbe il fatto che è sempre in rosso, se non altro.

‘Letto fuori servizio’ è il cartello che appenderò fuori dalla porta.

Speriamo che almeno questo non lasci spazio ai fraintendimenti.


Credits of Monica per il 'testosterone avariato' e al Vermuth Carpano Antica Formula per l'ispirazione.