Questa non è una storia d’amore.
Non è nemmeno il racconto di un baccagliamento né una cronaca di pruriginosi intrighi sessuali.
E’ una banale vicenda di buon vicinato, nata un giorno di primavera dalle rispettive finestre di casa. Accadde una sera al rientro dal lavoro che mi abbandonassi come di consueto alla mia personale coccola quotidiana: un bel bicchiere di Martini accompagnato da una sigaretta affacciata alla finestra della mia mansardina. Devo ammettere, una visione privilegiata la mia sui tetti di edifici settecenteschi del centro storico torinese, che mi aiuta a giustificare l’assurda quota affittuaria che sborso ogni mese. Il pretesto quella sera, per iniziare una conversazione con il dirimpettaio, anche lui piacevolmente assorto sul suo balcone nel cazzeggio serale post-ufficio, fu il suo gatto in quel momento impegnato in pericolose acrobazie sulla ringhiera del balcone, acrobazie da cardiopalmo più per il suo padrone che per lui, assolutamente deciso a sfidare le leggi di gravità con lo scopo di raggiungere il balcone affianco e poter liberamente zompettare su suolo sconosciuto. Tempo 5 minuti e io e il vicino ridevamo sonoramente, aiutata per quanto mi riguarda dal Martini trangugiato a stomaco vuoto, e lui – deduco ora che conosco le sue abitudini – da una sigarettina truccata, di quelle che come le fa lui non le fa nessuno. Dicevo… ridevamo tanto sonoramente da distrarre dalle sue attività intellettuali la vicina, anch’essa dirimpettaia, che ammetto fino a quel momento mi aveva alquanto inquietato con il suo fare schivo e tenebroso. La vicina si rivela immediatamente, e contro ogni aspettativa, una compagna di bevute di quelle che non avresti mai sognato incontrare, perché beve persino più di te, cosa raramente accaduta. Tanto che si presenta sorridente al balcone con un bel bicchiere
Da quel momento i 3 si sono dati quotidianamente appuntamento sui rispettivi affacci e dopo varie discussioni sul come progettare un gazebo sospeso (per la precisione, stiamo al quinto piano) sul quale poter scambiare qualche chiacchiera in compagnia di un paio di bottiglie, abbiamo optato per regolari quanto mai deleteri incontri a casa dell’uno o dell’altro, generalmente a inizio settimana, così da cominciare la routine lavorativa come si deve. Ai 3 si aggiunge il quarto, l’inquilino del primo piano, un po’ outsider all’inizio per ovvie ragioni di locazione, ma perfettamente integratosi al secondo bicchiere di rosso.
Naturalmente, ora la vicenda necessita di qualche dettaglio in più perciò passerò a una breve descrizione dei soggetti in questione, partendo dal quarto, l’ultimo arrivato.
Fabio, The Rocker oppure detto The Professor, è un uomo preciso. Lo si capisce appena si mette piede in casa sua: arredamento moderno e molto di classe, nel suo appartamento non c’è niente fuori posto. Così pare nella sua vita: tutto è dove deve essere, una carriera invidiabile, numerosi amici con i quali fare festa, e tante, tante donne che lo adorano. A Fabio, non puoi non voler bene: nonostante la sua puntigliosità e il suo fare da maestro, a tratti si rivela una persona piacevole, soprattutto grazie alla sua infinita cultura musicale. Stato civile oppure Familienstand come scritto sulla mia carta d’identità: single.
Davide, detto anche Bezzy was my first love (vedi commenti de Il Santo Vibratore), vive in simbiosi con il suo gatto. Jack è l’animale più irriverente e viziato che si possa trovare nel raggio di
Vio, Donna Zorla (per la traduzione rivolgetevi ai bolzanini) oppure detta L’Antilope per le sue abitudini sessuali, è un’irrequieta altoatesina sempre con la valigia pronta, ma ancora lì postata da 3 lunghi anni, al punto di partenza. Ormai ai suoi ‘Domani me ne vado’ non ci crede più nessuno. Nemmeno lei, che sta disperatamente cercando una valida scusa per stabilirsi nell’amata Torino. Carattere di difficile gestione, anche per lei stessa, è riuscita nonostante tutto a creare attorno a sé un bel reticolo sociale, che le permette di sentirsi ‘una di casa’ anche in terra straniera. Stato civile/Familienstand: single.
Infine Silvia, The Wine Drinker, è l’animalista militante del gruppo. Davvero inquietante, soprattutto per il bagaglio culturale che porta sulle sue esili spalle. Ama i gatti… e pare anche gli uomini: quest’estate circolava per casa sua Bill, detto Mandingo per la sua stazza, la dimensione dei suoi arti e presumibilmente… ehm… Se Davide osservava con timore dal suo attiguo balcone il nuovo omone della vicina, io pensavo con invidia che un uomo con quegli attributi a me non capitava MAI. Silvia è una manna dal cielo quando si tratta di racconti piccanti di esperienze sessuali estreme. Stato civile/Familienstand: single.
Eccoci qua. Chiaramente chiunque volesse aggiungersi al gruppo di Friends di via dei Mercanti è il benvenuto. Basta raggiungerci con una buona bottiglia e una bella dose di autoironia.