lunedì 26 novembre 2007

Galeotta fu via dei Mercanti


Questa non è una storia d’amore.
Non è nemmeno il racconto di un baccagliamento né una cronaca di pruriginosi intrighi sessuali.

E’ una banale vicenda di buon vicinato, nata un giorno di primavera dalle rispettive finestre di casa. Accadde una sera al rientro dal lavoro che mi abbandonassi come di consueto alla mia personale coccola quotidiana: un bel bicchiere di Martini accompagnato da una sigaretta affacciata alla finestra della mia mansardina. Devo ammettere, una visione privilegiata la mia sui tetti di edifici settecenteschi del centro storico torinese, che mi aiuta a giustificare l’assurda quota affittuaria che sborso ogni mese. Il pretesto quella sera, per iniziare una conversazione con il dirimpettaio, anche lui piacevolmente assorto sul suo balcone nel cazzeggio serale post-ufficio, fu il suo gatto in quel momento impegnato in pericolose acrobazie sulla ringhiera del balcone, acrobazie da cardiopalmo più per il suo padrone che per lui, assolutamente deciso a sfidare le leggi di gravità con lo scopo di raggiungere il balcone affianco e poter liberamente zompettare su suolo sconosciuto. Tempo 5 minuti e io e il vicino ridevamo sonoramente, aiutata per quanto mi riguarda dal Martini trangugiato a stomaco vuoto, e lui – deduco ora che conosco le sue abitudini – da una sigarettina truccata, di quelle che come le fa lui non le fa nessuno. Dicevo… ridevamo tanto sonoramente da distrarre dalle sue attività intellettuali la vicina, anch’essa dirimpettaia, che ammetto fino a quel momento mi aveva alquanto inquietato con il suo fare schivo e tenebroso. La vicina si rivela immediatamente, e contro ogni aspettativa, una compagna di bevute di quelle che non avresti mai sognato incontrare, perché beve persino più di te, cosa raramente accaduta. Tanto che si presenta sorridente al balcone con un bel bicchiere di bianco in mano. Tempo 10 minuti i 3 si ritrovano a casa di Davide e il suo gatto - o meglio sarebbe dire a casa del gatto e del suo padrone - a bere vino di provenienza Borgosesia, una località fino a quel momento a me perfettamente sconosciuta, ma da allora diventata l’ombelico del mondo: pare che a Borgosesia circoli dell’ottimo vino, della maria da paura e anche il pakistano, lo ammetto, sa il fatto suo.
Da quel momento i 3 si sono dati quotidianamente appuntamento sui rispettivi affacci e dopo varie discussioni sul come progettare un gazebo sospeso (per la precisione, stiamo al quinto piano) sul quale poter scambiare qualche chiacchiera in compagnia di un paio di bottiglie, abbiamo optato per regolari quanto mai deleteri incontri a casa dell’uno o dell’altro, generalmente a inizio settimana, così da cominciare la routine lavorativa come si deve. Ai 3 si aggiunge il quarto, l’inquilino del primo piano, un po’ outsider all’inizio per ovvie ragioni di locazione, ma perfettamente integratosi al secondo bicchiere di rosso.

Naturalmente, ora la vicenda necessita di qualche dettaglio in più perciò passerò a una breve descrizione dei soggetti in questione, partendo dal quarto, l’ultimo arrivato.

Fabio, The Rocker oppure detto The Professor, è un uomo preciso. Lo si capisce appena si mette piede in casa sua: arredamento moderno e molto di classe, nel suo appartamento non c’è niente fuori posto. Così pare nella sua vita: tutto è dove deve essere, una carriera invidiabile, numerosi amici con i quali fare festa, e tante, tante donne che lo adorano. A Fabio, non puoi non voler bene: nonostante la sua puntigliosità e il suo fare da maestro, a tratti si rivela una persona piacevole, soprattutto grazie alla sua infinita cultura musicale. Stato civile oppure Familienstand come scritto sulla mia carta d’identità: single.

Davide, detto anche Bezzy was my first love (vedi commenti de Il Santo Vibratore), vive in simbiosi con il suo gatto. Jack è l’animale più irriverente e viziato che si possa trovare nel raggio di 100 chilometri. E’ uno di quei gatti che, al guinzaglio, ha il privilegio di passeggiare ovunque si trovi. Una bella trovata del suo padrone, quella di portarselo ovunque attirando l’attenzione di tutti, nel tentativo di rimediare una compagna di letto (o di vita) ormai da tempi immemorabili: Davide ha da raccontare frustranti vicende sentimentali e sessuali a iosa, da fare invidia persino a me. Da tempo eletto pusher del gruppo, è una fonte sicura di sollazzo e consolazione in momenti di grossa crisi, quando non viene travolto da inimmaginabili fantasie sessuali con la sua bambola gonfiabile. Stato civile/Familienstand: single.

Vio, Donna Zorla (per la traduzione rivolgetevi ai bolzanini) oppure detta L’Antilope per le sue abitudini sessuali, è un’irrequieta altoatesina sempre con la valigia pronta, ma ancora lì postata da 3 lunghi anni, al punto di partenza. Ormai ai suoi ‘Domani me ne vado’ non ci crede più nessuno. Nemmeno lei, che sta disperatamente cercando una valida scusa per stabilirsi nell’amata Torino. Carattere di difficile gestione, anche per lei stessa, è riuscita nonostante tutto a creare attorno a sé un bel reticolo sociale, che le permette di sentirsi ‘una di casa’ anche in terra straniera. Stato civile/Familienstand: single.

Infine Silvia, The Wine Drinker, è l’animalista militante del gruppo. Davvero inquietante, soprattutto per il bagaglio culturale che porta sulle sue esili spalle. Ama i gatti… e pare anche gli uomini: quest’estate circolava per casa sua Bill, detto Mandingo per la sua stazza, la dimensione dei suoi arti e presumibilmente… ehm… Se Davide osservava con timore dal suo attiguo balcone il nuovo omone della vicina, io pensavo con invidia che un uomo con quegli attributi a me non capitava MAI. Silvia è una manna dal cielo quando si tratta di racconti piccanti di esperienze sessuali estreme. Stato civile/Familienstand: single.

Eccoci qua. Chiaramente chiunque volesse aggiungersi al gruppo di Friends di via dei Mercanti è il benvenuto. Basta raggiungerci con una buona bottiglia e una bella dose di autoironia.

Bo, ’posta’ la foto che hai fatto della visione dalla mia finestra per un giusto e ben piazzato tocco di realismo. Thanx.




7 commenti:

Anonimo ha detto...

volevo solo rettificare: Jack sarà pure il gatto più irriverente nel raggio di 100 km ma il primato di vizi spetta a Peggy: sono arrivata a pulirle gli occhi con lo struccante, e ho predisposto ben tre luoghi nel bilocale di 50 mq in cui viviamo, dove la mia piccinina si può accomodare.

Bo ha detto...

dai comenti non credo si possano inserire le foto quindi ecco qua:

http://www.flickr.com/photos/boboz/1393599690/

per altre foto (mica ne ho fatta solamente una!!!)chiedi e ti sarà dato (=spedito via mail)

;-)

Anonimo ha detto...

Egregia Dottoressa Vio,
lo studio Dirindin & soci Avvocati Penalisti Le invia la seguente citazione a seguito del Suo foglio apparso giorni fa sul Suo blog personale.
Il nostro assistito, il dottor Davide, detto in passato "Bezzy was my first love", attualmente detto "pungiball" per ovvie questioni di cronaca, ha richiesto il nostro intervento al fine di difendere la propria indiscussa onorabilità di fronte alle calunnie da Lei espresse nel precedentemente citato Foglio.
Innanzitutto il nostro assistito tiene a precisare la totale estraneità a qualsiasi fatto che comporti la conoscenza o il possesso di sostanze stupefacenti da Lei citata, inoltre assicura che a Borgosesia non circola nessuna sostanza illegale, ma che al contrario il mirabile Borgo è fulgido esempio di legalità e rispetto delle regole per tutto il Paese.
Il nostro assistito afferma con decisione che le accuse a lui mosse sono del tutto fuorvianti e prive di qualsiasi fondamento. L’oggetto che ha visto in bocca al nostro assistito sul balcone di casa è di sicuro una legale e non contraffatta sigaretta di marca Camel. Inoltre qualsiasi oggetto che Lei può aver visto nelle serate di svago con il nostro assistito non è di sicuro una delle sostanze illegali da Lei citate.
Il fatto che Lei affermi a più riprese che “si sarebbe fatta anche un tavolo” a seguito delle serate di svago con il nostro assistito, è di sicuro dovuto al fascino indiscutibile di quest’ultimo e non agli effetti psicotropi delle sostanze stupefacenti che Lei afferma di provare grazie ai buoni uffici del Dottore.
Inoltre il nostro assistito rigetta qualsiasi riferimento ad una vita vissuta in simbiosi con il giovane felino che risponde al nome di Jack (a breve Jaqueline). L’animale non risulta essere viziato ne irriverente, anzi ne è comprovata l’intelligenza, le cui origini si devono chiaramente al padrone (per osmosi).
Infine l’accusa secondo cui il nostro assistito sfrutterebbe il povero animale per biechi scopi sessuali alla ricerca della femmina (umana si intende) ideale, è ovviamente qualcosa di assolutamente estraneo alle convinzioni morali del Dottor Davide, la cui compostezza e solidità è riconosciuta a livelli internazionali (a tal proposito si può far riferimento alla nota vicenda "il Dottor Davide salva le ragazze di Bangkok dallo sfruttamento").

Sicuri che il nostro discreto richiamo ad un più sobrio utilizzo del mezzo informatico nonostante tutto non riuscirà con ogni probabilità a farLa desistere dal pubblicare le vicende che hanno portato il nostro assistito ad utilizzare il soprannome di Pungiball, La attendiamo nelle sedi opportune per derimere queste spiacevoli incomprensioni.

Con Cordialità,

Dottor Avvocat. Magliett della Salut Gianni Matteo Maria Dirindin

VIO ha detto...

Egregio Dott. Avvocato Dirindin,

la sottoscritta, naturalmente avvocatessa di se stessa perchè chi fa da sè fa per tre, non intende ritrattare quanto precedentemente dichiarato avendo chiare prove della veridicità delle affermazioni fatte. Inoltre, la prolungata assenza del Dott. Davide alias Bezzy was my first love/Pungiball puzza di bruciato e conferma che sotto sotto le mie non sono illazioni, ma fatti reali che riuscirò a comprovare vista la mia ormai riconosciuta natura di ficcanaso. Tra l'altro, altri avvenimenti recenti più che tangibili mi hanno fatto rivalutare il losco figuro da Lei rappresentato, che di sè ha sempre diffuso un'immagine innocua assolutamente falsa e ingannevole. Propongo di affibiare a lui, considerati gli avvenimenti su citati, il soprannome da lui a me attribuito da tempo 'L'Antilope', che cedo volentieri a chi più di me, merita l'appellativo grazie agli improvvisamente frequenti rapporti sessuali.

Cordialmente,
Vio Dottoressa Avvocatessa di Vio

VIO ha detto...

Dimenticavo.
Da quel rave in Ungheria non è più lo stesso.

Anonimo ha detto...

gioia infinita provo nell'inciampare casualmente su queste parole!

grazie Vio, bella casa la tua!...

VIO ha detto...

Grazie Anonimo, che bel messaggio mi lasci che scopro solo ora...
Ma chi sei?

Posso magari raccontarti della mia nuova casa altrettanto vivace...