martedì 27 gennaio 2009

Il baccaglio del gambero

Lo so. Vi sono mancata.
Ma Vio is back e aspettava pazientemente di incarnarsi nel vaso che trabocca dopo la fatidica ultima goccia. Eh si, un’altra storia da raccontare impietosamente.
E in questo caso, osservo dall’alto: il balletto del gambero che più che andare avanti va indietro. Ora, tutti sanno che io sono ardente fautrice della ‘trombata e fuga’ per la quale, obiettivamente, pochi sforzi sono necessari. Qualche passo in avanti e il gioco è fatto: una bella soddisfacente, quando va bene, serata di sesso che strascichi ne lascia pochi, se non la soddisfazione di aver finalmente scaricato un po’ di quella energia accumulata dai turbamenti ormonali.
Saetta invece, - e se il soprannome affibbiato vi suggerisce qualcosa relativamente alle sue prestazioni, non… cioè, vi sbagliate – ha adottato una tecnica di baccaglio alquanto comune, quella che io chiamo ‘del gambero’. L’Uomo-gambero zompa verso la preda con salti e piroette da acrobata del circo: cose da non credere, farcite di ricchi premi e cotillon, che inevitabilmente ti fanno cadere nella trappola tesa con l’illusione che tutta quella energia investita nella fase di baccaglio, sia preludio di un contatto più approfondito e duraturo.
Falso. A ogni zompo in avanti corrispondono innumerevoli passetti all’indietro, incerti ma rapidi, anche un po’ ridicoli se vogliamo, che ti fanno immaginare sul volto del soggetto un’espressione colpevole e timorosa, di una reazione da parte tua incontrollabile e fuori misura.
Che fatica! Ora, l’umano non zompa e non cammina all’indietro per sua natura, perché mai volersi tramutare in un ibrido soprannaturale al fine di conquistare una donna, anche se solo per pochi attimi, impresa tra l’altro più facile di quel che sembra?
Funny enough la vicenda in sé e per sé… ma mi piace immaginarmi dall’alto mentre osservo un omino che fa salti mortali verso l’obiettivo seguiti da corsette all’indietro… zompa con aria sicura e virile e si ritira sguardo basso e spalle chiuse verso il torace. Se poi dall’alto, scorgi pure una evidente chierica sulla testa, la cosa si fa ancora più divertente.