venerdì 21 marzo 2008

Chinatown a Porta Palazzo

Se cercate Chinatown a Torino, passeggiate lungo via Priocca lasciandovi Piazza della Repubblica alle spalle. Lì dove sorge la nostra ghiacciaia, ai capannelli di magrebini agli angoli della strada si stanno sostituendo ciuffi di capelli colorati e sparati per aria di giovani cinesi che escono ed entrano da negozi di genitori, parenti ed amici.
Ben 3 grandi vetrine appartenenti ad altrettanti esercizi di evidente proprietà orientale, hanno arrotondato nel giro di pochi giorni il numero dei già numerosi negozi di chincaglierie cinesi presenti in questa zona.

Sufficientemente ironico di per sé, è il fatto che più o meno tutti dettagliano la stessa merce: abbigliamento variopinto di dubbia fattura e a prezzi super stracciati, che assieme ai preesistenti punti vendita di intimo, un po’ più sotto verso la Dora, affianco al bazar che dispone di tutto e di più e di fronte al negozio di scarpe, fanno di questa ristrettissima area, un eccellente punto di rifornimento di beni di ‘prima necessità’ per la popolazione cinese della città.

Ah… quasi dimenticavo della ferramenta, sempre cinese, di prossima apertura, e un po’ più in là, in via Milano, dei due negozi di hairstyling… gli 'artisti dei capelli', sempre cinesi, che a guardarsi attorno, di fantasia ne hanno proprio tanta.

Il tutto in poche settimane.

Quanti mesi, anni ci sono voluti perché le diverse ondate di immigrati si sostituissero ai precedenti? Dai calabresi ai magrebini, lento è stato l’integrarsi gli uni altri. Ora l’improvvisa invasione... senza integrazione, per di più.

Veloce e senza particolari drammi. Silenziosa e insidiosa.

E’ proprio vero, che i cinesi si moltiplicano come i funghi.

2 commenti:

Vivi ha detto...

Difficili da capire i cinesi, molto chiusi nella loro comunità. Nei negozi che hanno aperto intorno alla ghiacciaia, io amante delle differenze, avrei voluto vedere, oltre ai cinesi, anche qualche magrebino, un bel negozio di articoli africani, mobili, maschere, tessuti, e magari almeno un negozio gestito da un italiano. Un ufficio, un'agenzia viaggi, un fioraio.
Altrimenti che integrazione è? Questi negozi tutti uguali e tutti ugualmente vuoti fanno tristezza. Mi chiedo come facciano a campare. O forse è meglio non chiederselo?

CoBa ha detto...

Mi dicevi, anni fa, che gli italiani sono come il prezzemolo. Oggi possiamo dire che i cinesi sono magari meggio, come la sabbia : insidiosi, silenziosi, tutti uguali nel fare e nel stare e tanti tanti !!!
Ti scrivo in mp... ;-)