martedì 8 aprile 2008

Piccoli scrittori crescono

Non tutti sanno che qualche mese fa, ho rotto le scatole al mondo per avere pareri su un raccontino che stavo per spedire alla EDT (la casa editrice in Italia della Lonely Planet), partecipando a un concorso dedicato agli incontri in viaggio.
In qualità di vincitrice del quinto premio, mi sento di ringraziare tutte le mie povere vittime.
Ai lettori del mio blog invece, propino il racconto premiato ovviamente... a riprova che Vio non scrive solo cavolate ispirate alla sua disgraziata vita da single.

La classifica la trovate su http://www.lonelyplanetitalia.it/fotografie/premiati.php

Poggioreale - Trapani - 25 aprile 2006

Il frastuono dell'abbandono
Il frastuono che caratterizza un luogo abbandonato, pochi lo possono percepire. Case dimesse, segni evidenti di vite vissute, la percezione dei passi di abitanti esiliati e dispersi da una tragedia, beffa mal gradita della Natura che rivoltosa, cambia radicalmente la normalità delle persone. A Poggioreale, passeggio tra anime disperse. Ovunque, voci sussurranti, narranti una, centinaia di vicende personali e universali chiaramente leggibili nell'eloquente semiotica di oggetti abbandonati, mai più toccati, incredibilmente inviolati dagli innumerevoli passaggi di piedi curiosi e bramosi di riconquistare, attraverso dei passi insicuri, una fetta di malinconia. La salita per giungere alla piazza è faticosa, il terreno sdrucciolevole. Ma qua e là, lo sguardo è distratto da fiori e piante selvatiche che nascondono fermagli per capelli, calzature e fogli di giornale datati tempi lontani. Se gli occhi percorrono gli stipiti delle porte di case diroccate, colgono flebilmente impronte di mani stanche al ritorno dal lavoro nei campi e le voci di bambini provenienti dall'interno delle case, che attendono ansiosi l'ora della cena. E' un incontro personale, unico, con il frastuono dell'abbandono, che non si cela tra le mura delle cucine ora distrutte, tra le strade di un paese inesistente, tra le voci soffocate di un'umanità dispersa, ma si manifesta agli sguardi e all'orecchio di chi ascolta il Tempo e le storie che porta con sé. In questi luoghi, è il Passato che urla e richiama all'attenzione, ti violenta nella sua mania di protagonismo, nell'impellente esigenza di condividere e farti partecipe. Proseguiamo la passeggiata, finalmente vicini alla grande piazza che si apre sulle colline trapanesi. Il respiro si apre sollevato verso spazi fioriti. Volto la testa e lì, dietro di noi a venirci incontro con le braccia aperte in un gesto di affettuosa accoglienza c'è il Tempo, benevolmente sorridente e passo dopo passo, sempre più vicino a noi.





2 commenti:

meli ha detto...

brava vio. mi piace molto come hai accostato le parole. meritato premio.

Monica ha detto...

come ti ho già detto sono molto orgogliosa di te. però devi tirartela di più ;)